Pubblicato il Decreto Legge 5/2023 in Gazzetta Ufficiale, riguardante “disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico”.
Il Decreto Trasparenza Carburanti, in affiancamento ai Fringe benefits (previsti nell’art. 51 c. 3 del TUIR), all’art. 1, c. 1, ha disposto che il valore dei buoni benzina o di analoghi titoli per l'acquisto di carburanti ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore, se di importo non superiore a euro 200 per lavoratore.
I destinatari del Buono sono i lavoratori dipendenti, indipendentemente dalla tipologia di rapporto di lavoro subordinato, cioè lavoratori che percepiscono reddito da lavoro dipendente e senza alcun limite di reddito per la fruizione del beneficio.
Per fruire del beneficio, i lavoratori devono essere dipendenti di datori di lavoro privati, cioè che operano nel “settore privato”; rientrano anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri lavoratori dipendenti. Sono da considerarsi nel settore privato anche gli enti pubblici economici, che non rientrando tra le amministrazioni pubbliche. Al contrario, sono esclusi dal settore privato e pertanto non possono fruire del buono benzina i lavoratori dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
Lo scopo principale del Bonus Benzina è quello di contrastare l'aumento dei prezzi di benzina e gasolio ai distributori.
Si tratta formalmente della proroga di una misura già introdotta per l’anno 2022 dal D.L. n. 21/2022 (decreto Ucraina) convertito in legge n. 51/2022. Per il 2023, la soglia di valore per i beni e servizi esenti è ritornata ai limiti della norma ordinaria, cioè all'importo ordinario di 258,23 euro, mentre per il 2022 era stata portata a 3.000 euro dal decreto Aiuti Quater.
Dal punto di vista fiscale, i bonus benzina sono esenti IRPEF per i lavoratori, e deducibili dal reddito di impresa per i datori di lavoro.
Senza particolari previ accordi contrattuali, i bonus benzina possono essere erogati come trattamento "ad personam", cioè a un singolo lavoratore, a meno che i buoni non siano erogati in sostituzione dei premi di risultato.
Il Decreto Trasparenza Carburanti prevede anche il nuovo finanziamento di 100 milioni di euro per il bonus trasporti da 60 euro previsto dal decreto Aiuti n. 50-2022 del Governo Draghi, per l'acquisto di biglietti e abbonamenti al trasporto pubblico locale da parte di studenti e lavoratori. Questo è riservato a soggetti con ISEE familiare non superiore a 20.000 euro, mentre in precedenza il limite era fissato a 35.000 euro.
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