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Writer's pictureLorenzo Berselli

Congedo matrimoniale e unioni civili

Il congedo matrimoniale è un diritto. Consente ai lavoratori dipendenti di prendersi una pausa retribuita dal lavoro in occasione di un evento speciale come il matrimonio o l'unione civile. È una misura pensata per garantire ai lavoratori il tempo necessario per celebrare e godersi il passaggio a una nuova fase della propria vita, senza perdere la propria retribuzione. In questo articolo riassuntivo le principali caratteristiche di questo diritto.


Durata del congedo matrimoniale

Uno degli aspetti più importanti del congedo matrimoniale è la sua durata. La legge prevede che i lavoratori abbiano diritto a 15 giorni di calendario consecutivi di congedo, comprensivi di sabati, domeniche e festivi. Ciò significa che il lavoratore potrà godere di un periodo di riposo retribuito, senza dover utilizzare giorni di ferie.

La durata di 15 giorni è stabilita da testi normativi datati (Regi Decreti), ancora validi. Molti contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) prevedono condizioni più favorevoli, come la possibilità di prolungare il congedo matrimoniale o le condizioni per la fruizione, per questo è sempre utile controllare quanto previsto nel proprio specifico contratto.


Chi può usufruire del congedo matrimoniale

Il congedo matrimoniale è un diritto riservato ai lavoratori dipendenti. Non fa differenza il settore di appartenenza, è pubblico o privato: tutti i lavoratori subordinati hanno diritto a questo congedo, purché abbiano un rapporto di lavoro subordinato. Tuttavia, è importante sottolineare che i lavoratori autonomi non possono beneficiare di questo diritto.

Un requisito fondamentale è che il lavoratore deve informare il datore di lavoro con un certo anticipo. La normativa non fissa un termine preciso per la richiesta. Questo varia a seconda del contratto collettivo applicabile al settore in cui si lavora.


La retribuzione durante il congedo

Durante il congedo matrimoniale, il lavoratore continua a percepire il proprio stipendio pieno. Questo significa che i giorni di congedo sono interamente retribuiti e non comportano alcuna perdita economica per il lavoratore. Inoltre, la retribuzione comprende tutte le voci dello stipendio abitualmente percepito, comprese eventuali indennità o tredicesime, se previste.


Documentazione necessaria

Per poter usufruire del congedo matrimoniale, il lavoratore deve presentare una richiesta formale al datore di lavoro, indicando la data del matrimonio o dell'unione civile. Questa domanda può essere scritta in modo semplice, ma di prassi deve essere fatta con un certo anticipo. Oltre alla richiesta, il lavoratore dovrà fornire, una copia del certificato di matrimonio o di unione civile per comprovare che l'evento si è effettivamente celebrato.


Congedo matrimoniale e ferie

Importante chiarire che il congedo matrimoniale è un istituto diverso dalle ferie. I 15 giorni di congedo matrimoniale non vanno a intaccare le ferie annuali spettanti al lavoratore. Tuttavia, se si desidera estendere il periodo di assenza dal lavoro, è possibile chiedere di utilizzare le ferie, per quanto previsto dalla Legge.


Congedo matrimoniale in caso di malattia

Se durante il congedo matrimoniale il lavoratore si ammala, la legge non prevede la possibilità di interrompere il congedo per usufruire del trattamento di malattia. La durata del congedo matrimoniale, infatti, è fissa e non può essere sospesa o interrotta, a meno che non ci siano accordi particolari con il datore di lavoro.


Unioni civili e congedo matrimoniale

Con l’introduzione della Legge Cirinnà (Legge n. 76/2016), che ha regolamentato le unioni civili tra persone dello stesso sesso, anche chi celebra un’unione civile ha diritto al congedo matrimoniale. Questa estensione rappresenta un passo avanti nel riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali, garantendo parità di trattamento in ambito lavorativo.


Tutela del congedo e licenziamento

Il congedo matrimoniale è un diritto protetto dalla legge, e non può essere negato dal datore di lavoro. Inoltre, il lavoratore non può essere licenziato o discriminato per aver richiesto o usufruito di questo congedo. In caso di licenziamento ingiusto, il lavoratore ha diritto alle tutele previste dalla Legge.




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