Solo per il 2023, in deroga alle previsioni vigenti, non concorrono a formare il reddito, nel limite complessivo di 3.000 euro, le somme erogate o rimborsate ai lavoratori subordinati dai datori di lavoro, per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
L’agevolazione è prevista solo per il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati.
Per l’applicazione degli strumenti di welfare di cui sopra, il lavoratore o la lavoratrice dipendente dovrà dichiarare attraverso specifica comunicazione al datore di lavoro di avervi diritto, indicando tra le altre, il codice fiscale dei figli.
Per poter fruire di tale agevolazione, i datori di lavoro dovranno provvedere all’invio di un’informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, laddove presenti.
La misura prevista è diversa, rispetto a quella immaginata per l’anno 2022, in quanto non sarà universale, bensì specifica e circostanziata ad una certa tipologia di lavoratori.
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