Il buono pasto o il ticket restaurant è un agevolazione di carattere assistenziale, collegata al rapporto di lavoro.
Non rientra nel trattamento retributivo in senso stretto e la sua erogazione può variare ed essere definita unilateralmente dal datore di lavoro, mentre non può essere soggetta a modificazioni soggettive e di valore se il riconoscimento è stato inserito in contrattazione collettiva, aziendale oppure in un accordo sindacale.
Nell’articolo riepiloghiamo in modo sintetico la disciplina ed in quali casi i buoni pasto non possono essere erogati, quando è possibile utilizzarli, ed il trattamento di esenzione fiscale e contributiva ad essi collegati, anche in caso di smart working.
Quando i buoni pasto possono essere utilizzati?
I ticket possono essere utilizzati per l’acquisto di alimenti e bevande e non per ricevere beni o prestazioni diverse.
Quando non possono essere erogati i buoni pasto?
Se la lavoratrice o il lavoratore non ha prestato servizio, solitamente non si matura il diritto a ricevere il trattamento. Per cui di consuetudine il buono non viene erogato nelle seguenti casistiche:
· domeniche e festività non lavorate;
· ferie;
· malattia o infortunio;
· periodi di aspettativa;
· congedi per maternità facoltativa;
· sciopero;
· permessi ex legge 104/1992 (giornata intera);
· permessi sindacali.
Infatti il trattamento si ritiene collegato alla prestazione lavorativa giornaliera.
Quando possono essere riconosciuti i buoni pasto?
L’erogazione del ticket restaurant è di consuetudine collegata all’effettiva prestazione di lavoro. Anche se la magistratura ha specificato che non deve esserlo necessariamente, sia un interpello dell’agenzia delle entrate che l’INL hanno definito e ribadito che “..la pausa e la prosecuzione dell’attività lavorativa dopo la stessa costituiscono dunque presupposti imprescindibili per la concessione del beneficio, valevoli per tutte le categorie di lavoratori…” (nota Agenzia delle Entrate n. 7960/2013. V. anche interpello INL n. 2/2019).
In che formato possono essere riconosciuti?
Elettronico e cartaceo.
Come funziona il trattamento fiscale e contributivo dei buoni pasto?
Ad oggi, non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente le prestazioni sostitutive di vitto fino all’importo complessivo giornaliero di euro 4, aumentato a euro 8 nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica.
Ed in caso di smart working?
L’Agenzia delle entrate con risposta ad un interpello, ha confermato il regime agevolativo riguardo alla somministrazione di vitto concessa agli smart worker da parte del datore di lavoro.
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